Tuesday, September 26, 2006

Non esiste buono o cattivo tempo...

...ma se il tempo è veramente pessimo, meglio non rischiare.
Sapete ormai tutti che per motivi meteorologici/logistici è saltata la nostra partecipazione alla Festa delle Specialità. Decisione dolorosa, ma obbligata.

Cogliamo l'occasione per raccontarvi un fatto che dimostra come, anche nelle condizioni più disperate, a volte capiti qualcosa che, come un raggio di sole si apre un varco tra le nubi, ricorda che le difficoltà e i momenti aspri sono fatti per essere affrontati.

La sera del Sabato precedente quella che sarebbe dovuta essere la Domenica della Festa a Treia, lo staff se ne stava affranto al riparo della Sede degli esporatori, cercando invano una soluzione ai problemi sorti all'ultimo momento e che rischiavano di mandare all'aria i progetti per l'indomani.
Ad un certo punto, mentre fuori imperversava la tempesta, qualcuno bussò alla porta.
Con non poca curiosità andammo ad aprire, e sorpresa delle sorprese, ci trovammo di fronte un vecchietto, rugoso e curvo, ma che trasmetteva una grande dignità dal suo portamento e dal suo sguardo. Era avvolto in un impermeabile, e portava sulle spalle uno di quei vecchi zainoni di stoffa di canapa.
Ci chiese di poter entrare, avendo lui bisogno di una pausa lungo il suo viaggio.
Sotto il pesante impermeabile portava un'uniforme scout, ma di un tipo mai visto prima.
Ci sedemmo con lui, chiaccherammo per un tempo piuttosto lungo, senza che lui ci svelasse mai la meta del suo viaggio.
Era ormai notte fonda quando lo pregammo di restare, di accamparsi lì per la notte, noi saremmo tornati l'indomani mattina a salutarlo.
Ma il mattino seguente l'anziano signore era già partito, lasciando sul tavolo solo una sua fotografia(che potete vedere in fondo al post), sul retro aveva appuntato queste frasi:

Quando ero giovane c'era in voga una canzone popolare:
«Guida la tua canoa» con il ritornello»
«Non startene inerte, triste o adirato
Da solo tu devi guidar la tua canoa».
Questo era davvero un buon consiglio per la vita.
Nel disegno che ho fatto,
sei tu che stai spingendo con la pagaia la canoa,
non stai remando in una barca.
La differenza è che nel primo caso tu guardi dinnanzi a te,
e vai sempre avanti, mentre nel secondo non puoi guardare
dove vai e ti affidi al timone tenuto da altri e perciò
puoi cozzare contro qualche scoglio, prima di rendertene conto.
Molta gente tenta di remare attraverso la vita in questo modo.
Altri ancora preferiscono imbarcarsi passivamente,
veleggiando trasportati dal vento della fortuna o dalla corrente
del caso: è più facile che remare, ma egualmente pericoloso.
Preferisco uno che guardi innanzi a sé e sappia condurre
la sua canoa, cioè si apra da solo la propria strada.
Guida tu la tua canoa.


1 Comments:

At 12:32 PM, Anonymous Anonymous said...

viva cambro

 

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